Le “piscare”
Le “piscare” erano, e sono ancora oggi, dei particolari punti in cui i pescatori erano soliti calare le reti e rappresentavano le mete quotidiane dei pescatori, nell’esercizio della loro attività di pesca.
“A ogni piscara, da tempo remoto, è stato attribuito un nome, ispirandosi alla fantasia popolare, facendosi guidare dalle particolari conformazioni morfologiche degli scogli o dei fondali, dal tipo di pesca che si praticava, dai ricordi di particolari avvenimenti tramandati nei racconti popolari”.
Erano “punti ben noti ai pescatori, dai fondali conosciuti quasi come se l’acqua del mare non ci fosse, come se il fondo fosse venuto a galla”. La conoscenza meticolosa di questi punti era una necessità vitale per i pescatori, sempre attenti alla salvaguardia dell’attrezzatura di pesca. Le reti da pesca e gli altri attrezzi rappresentavano, infatti, per i pescatori, un immenso patrimonio dal quale dipendeva il sostentamento proprio e della famiglia.
“Per consuetudine tutti avevano il diritto di pesca su ciascuna piscara. Non c’erano piscare di proprietà, ma tutto dipendeva da quanto il pescatore era svelto ad accaparrarsi uno o più di una piscara. Una volta assicurato il diritto sulla piscara, ovviamente esso doveva essere mantenuto il più a lungo possibile. Per preservarlo, vi era un chiaro rituale: ogni sera, all’imbrunire, il pescatore doveva calare le reti o anche solo immergerle nel mare, oppure realizzare un segnale personale, spesso un cerchio di cavo distintamente riconoscibile che si appendeva ad uno spuntone di roccia, nei pressi della piscara”.
“Rispettando questi riti, di solito una piscara rimaneva occupata da mareggiata a mareggiata, quando cioè il pescatore era impossibilitato a proseguire con il rito di calare le reti ogni sera ”.
(Estratto dal libro “Piscare. Le poste di pesca della costa Sud-Est del Salento” di Agnese Dell’Abate e Carlo Martella, edito da Magna Grecia Mare Editore. Il volume è stato realizzato dal CIHEAM Bari e dall’Associazione Magna Grecia Mare, nell’ambito del progetto di cooperazione territoriale Interreg Grecia Italia 2007-2013 dal titolo “BIG, Improving governance, management and sustainability of the Natura 2000 provisions in IT and GR”).