La stabilità e lo sviluppo del Mediterraneo viaggiano con le reti: quelle che ora permettono il dialogo tra le comunità costiere e quelle tradizionali sulle barche dei pescatori, strumenti di lavoro che condividono lo stesso mare e le risorse rinnovabili.
Nador con la sua laguna, inserita dal 2005 nella Convezione di Ramsar per la conservazione e l’uso razionale delle zone umide e delle loro risorse, è parte integrante del progetto NEMO e del network mediterraneo creato dall’Italia con WEBPORT.
Il Marocco ha partecipato fin dall’inizio al dialogo istituzionale iniziato nel 2014. Con gli altri paesi coinvolti, ha condiviso la nuova rotta della Cooperazione Italiana e del CIHEAM Bari. Oggi il Marocco è uno snodo essenziale per la “rete comunità costiere” orientata alla crescita e alla stabilità. Le attività eseguite con le autorità marocchine competenti per i settori pesca, agricoltura e turismo hanno disegnato il quadro socio economico della comunità di Nador, dalle tradizioni locali all’attuale filiera produttiva e distributiva.
Il confronto con le associazioni di settore ha permesso di definire le aree di intervento ed un progetto pilota è in fase di studio. E’ un percorso in divenire, con tappe da costruire e condividere. Benessere sociale, scambi culturali e tutela delle identità territoriali sono i valori guida nella rete di sviluppo “intrecciata” dalla Cooperazione Italiana e dalle “governance” locali per ridurre la povertà e favorire l’inclusione sociale delle comunità esse stesse avamposto di pace e solidarietà; Italia e Marocco cooperano per la qualità della vita, esaltando la bellezza unica del Mediterraneo, prima culla delle civiltà e ora, patrimonio dell’umanità nei vari aspetti che lo caratterizzano: deserti, spiagge, lagune costiere e aree protette, scogliere e fondali con una biodiversità tra le più ricche del mondo.